Un giorno Alice arrivò ad un bivio sulla strada e vide lo Stregatto sull’albero:
“Che strada devo prendere?” chiese.
La risposta fu una domanda: “Dove vuoi andare?”
“Non lo so”-rispose Alice.
“Allora – disse lo Stregatto – non ha importanza.”
Lewis Carroll, Alice nel paese delle meraviglie
Mi ha sempre colpito questo scambio di battute tra Alice e lo Stregatto e mi ha fatto riflettere rispetto alle mie scelte, quelle che ho fatto e quelle che non ho fatto, sia in ambito personale, che professionale. Ho scelto di fare la psicoterapeuta in modo consapevole, o semplicemente ci sono arrivata percorrendo una delle tante strade, ignara di quello che poi sarei andata a fare?
Probabilmente James Hillman avrebbe detto che quello che mi ha guidata in questo percorso è stato il mio daimon: “Ci sono più cose nella vita di ogni uomo di quante ne ammettano le nostre teorie su di essa. Tutti, presto o tardi abbiamo avuto la sensazione che qualcosa ci chiamasse a percorrere una certa strada. Alcuni di noi questo qualcosa lo ricordano come un momento preciso nell’infanzia, quando un bisogno pressante ed improvviso, una fascinazione, un curioso insieme di circostanze, ci ha colpiti con la forza di un’annunciazione: Ecco quello che devo fare, ecco quello che devo avere. Ecco chi sono. O forse la chiamata non è stata così vivida, così netta, ma più simile a piccole spinte verso un determinato approdo, mentre ci lasciavamo galleggiare nella corrente pensando ad altro.”
Penso che per me sia stata la seconda ipotesi. Il galleggiare, non sempre dolce in questo mare, mi ha condotta sulla riva per intraprendere la strada della psicoterapeuta, della moglie e della madre.
Sono psicologa psicoterapeuta e nel mio lavoro integro la psicologia analitica junghiana con la psicosintesi e l’ipnosi ericksonina. L’unione di questi approcci mi permette di avere una visione globale della persona nel suo essere una unità BioPsicoSociale e Spirituale. Nella mia attività come terapeuta utilizzo l’analisi dei sogni e tecniche immaginative, di rilassamento e di ipnosi. Questi strumenti favoriscono l’emergere di immagini e di simboli utili ad aumentare la conoscenza e la consapevolezza di sé, delle proprie risorse e delle proprie aspirazioni. Da qualche anno mi occupo di formazione e di accompagnamento (tutor di percorso) ai ragazzi che svolgono il Servizio Civile in provincia di Trento. Realizzo inoltre progetti e percorsi di orientamento scolastico e professionale rivolti alla Scuola Secondaria di Primo Grado.
Durante gli anni di lavoro ho riscontrato come queste diverse attività siano accomunate tra loro da una stessa domanda: dal bambino, al ragazzo, fino ad arrivare alla persona adulta il desiderio, e quindi il bisogno sotteso, è spesso quello di riuscire a trovare il proprio posto e la propria strada; il proprio percorso di individuazione.