Psicologia analitica junghiana
“La tecnica più importante della psicoterapia è la personalità stessa del terapeuta con tutte le sue luci e le sue ombre, la sua umanità e le sue ferite.” (C. G. Jung)
Sogni, simboli, individuazione
Dimmi cosa sogni e….il linguaggio dei sogni è magico.. Forse perché quando sogniamo siamo totalmente immersi nella realtà che il sogno ci racconta e le emozioni, le sensazioni che proviamo sono e sembrano essere reali. I sogni sono una delle cose che noi stessi creiamo e che possono essere utilizzati per iniziare a comprendere un po’ meglio dove siamo e dove stiamo andando, come stiamo funzionando in quel determinato momento.
Jung e la psicologia analitica
Jung nel suo metodo di lavoro utilizza i sogni come canale privilegiato di dialogo con l’inconscio. La psicologia analitica dà molta importanza alle immagini e al mondo onirico in quanto simboli e rappresentazioni del nostro essere interno.
Scrive Jung: “Nessuno psicoterapeuta che si sforzi seriamente di comprendere l’uomo totale può evitare di confrontarsi con il simbolismo del linguaggio onirico”. E ancora aggiunge “l’inconscio ha il significato speciale di correttivo dell’unilateralità della coscienza, donde la necessità di osservare i punti di vista e gli impulsi che si manifestano nei sogni”.
Per Jung obiettivo di ogni uomo è compiere quello che lui definisce la propria “individuazione”. Ossia un percorso di sviluppo e di crescita della nostra personalità individuale con tutti i suoi aspetti di luce e di ombra.